Gli Amici Di Dea & Nicole

e6f121db-a20f-486b-9d7e-e4bffadf31e0

Chi  era  Nicole  ?


Tel: 351 8115281

Email:gliamicidideanicole@gmail.com

Pec:gliamicidideaenicole@pec.it

Nicole era semplicemente la mia bambina perfetta.

Una bambina nata di 24 settimane + 4 giorni come ti insegnano a contare i medici quando sei in gravidanza che conti le settimane, per essere comodi e capirci io ero incinta di 6 mesi e mezzo e lei ha deciso di nascere.

Troppo presto , decisamente troppo presto.

La mia gravidanza non è stata una passeggiata già dal principio con perdite di sangue costantemente,un polipo al collo dell' utero asportato in via ambulatoriale che ha creato più danni che benefici ovviamente.Mesi di perdite emorragiche e una condizione clinica per i medici borderline.

Quando mi hanno detto che ero a rischio aborto,il mio cervello si è come spento ed è diventato tutto nero,confuso e incomprensibile .

Il mio unico pensiero era la bambina ,anche se cercavano di farmi capire che anche la mia di vita era a rischio.

Nella notte del 4 settembre 2023 mi partono quelle che si chiamano contrazioni,ma io che ero alla prima gravidanza e per di più così traumatica non avevo idea che fossero già QUELLE CONTRAZIONI anche perché per me era un fortissimo mal di schiena che mi si irradiava fino alle gambe,ma capivo anche che era un dolore più acuto e più intenso.

Chiamo di corsa il mio compagno che a mezzanotte si precipita da Vailate fino a Milano per essere lì con me,arriva,il tempo di salutarci e mi portano in sala operatoria per un cesareo d'urgenza.

"Dobbiamo farla nascere signora, Lei è dilatata di 4 cm" questa la frase del chirurgo.

"Ma no, è troppo presto e poi oggi pomeriggio era tutto chiuso lì sotto è impossibile che sia dilatata" questa la mia risposta probabilmente già in preda all' anestesia.

Quando mi risveglio vedo solo il mio compagno accanto a me ,che mi dice "è nata ed è viva" .

Non sapevo nulla di quello che era successo nelle ore precedenti,ero ancora troppo intontita dal post operatorio per capire .

Alle 2:04 del 04/09/2023 la mia bambina era nata ed era viva.

Più tardi quel giorno vado a vederla,minuscola,tutta traslucida ancora con la pelle non del tutto formata perché era piccola,ma LEI CE L'AVEVA FATTA, CI AVEVA SALVATE ENTRAMBE .

Ha affrontato mesi di terapia intensiva Neonatale facendo non pochi progressi, un intervento intestinale dopo 10 giorni dalla nascita per una perforazione, 2 interventi agli occhi per la Retinopatia superati eccellentemente, cure su cure per andare a risolvere tutte quelle problematiche che ai prematuri così tanto piccoli possono capitare , proprio perché è tutto un processo che solitamente si conclude nell' utero materno e qui devi farlo al di fuori di un ambiente favorevole.

Nicole però ha dato del filo da torcere a tutti i medici e a tutte le infermiere superando le aspettative che si erano immaginati,quindi Nicole cresceva bene ,metteva su peso,interagiva con il mondo circostante e imparava un sacco di cose.

Per i medici era solo questione di tempo per fare sviluppare i polmoni (l'unico organo che si sviluppa per ultimo e che ci mette ovviamente più tempo di tutti gli altri) e poi sarebbe venuta a casa con la sua famiglia per avere una vita normale.

Certo avrebbe fatto sicuramente dei controlli di follow-up anche per anni per essere sicuri che tutto stesse procedendo nel modo giusto,ma doveva venire a casa con noi.

Dopo 5 mesi di TIN e 4150 grammi di peso messo su a suon di latte nel biberon ,non avevamo fatto i conti con quello che era l'ostacolo più grosso.

La Displasia Broncopolmonare che non lascia scampo,perché, detto in parole povere , i polmoni crescono e si espandono e i tessuti dei polmoni di un essere umano sano sono spugnosi ,quelli di un essere umano con displasia broncopolmonare sono rigidi e faticano ad espandersi bene e correttamente.

Nel giro di 3 giorni abbiamo visto un cambiamento e un peggioramento così repentino che abbiamo dovuto arrenderci e il 12/02/2024 alle ore 07:36 del mattino la nostra bambina non c'era più.

Fai fatica ad accettare una cosa del genere e forse non lo accetterai mai,forse non ti abituerai mai alla sua assenza ,ma anche i medici sono rimasti colpito da questo tracollo improvviso perché per loro era una sconfitta personale,perché loro non lo avevano previsto,perché loro avevano combattuto con lei tutti quei mesi ed erano orgogliosi di Nicole.

Siamo tutti orgogliosi di Nicole perché lei ci ha insegnato comunque una cosa importante.

NON IMPORTA CIÒ CHE FAI NELLA VITA ,MA COME LO AFFRONTI...

E LEI LO HA AFFRONTATO COME UNA LEONESSA.

la tua mamma e il tuo papà ti ameranno per sempre piccola polpetta. ❤️


facebook
instagram

Chi  era  Dea ? 


 

Ciao a tutti, sono la mamma della piccola Dea e sarò qui a raccontare di lei;

Parto da una gravidanza serenissima, sanissima e piena di energia che mi permetteva nei limiti di lavorare ancora, giungo al sesto mese di gravidanza, svegliandomi un sabato mattina per prendere servizio normalmente quando mi accorgo di alcune perdite, lievi ma priva di dolore. Panico totale ma nonostante tutto, ho cercato di tenere vivo il controllo e la lucidità. Avviso tempestivamente il medico che mi dice di correre in pronto soccorso e da lì parte il tutto.... Mi dicono che mi stanno trasferendo in una struttura idonea e che sto per partorire perché l'utero era dilatato di 4 cm. In un secondo mi ritrovo persone che mi preparano al parto perché da lì a poco sarebbe nata la mia bambina. Entrata in sala parto vengono a parlarmi i neonatologi, mettendomi davanti a una realtà assurda :"Signora la situazione è compromessa, non c'è nulla da fare, aspettiamo le contrazioni e tutto quello che avverrà, rimarrà un incognita", lasciando trasparire una situazione ai limiti del possibile. Quella notte, presa dalla disperazione, mi è sembrato di impazzire, la notte più lunga e agonizzante di tutta la mia vita. L'indomani le contrazioni non si sono presentate, così decidono di procedere con ecografia e inspiegabilmente tutto è tornato alla normalità, quindi si può procedere con intervento di cerchiaggio. Intanto ero immobile ferma a letto, tanto da non poter andare nenache in bagno sola. Così dopo circa 15gg, tutto apparentemente è andato bene e mi preparo alle dimissioni, alché un dottore in via del tutto preventiva decide di tenermi ricoverata,ma da lì a qualche giorno inizio a non stare bene, sento male allo stomaco, e mi danno fermenti lattici perché gli antibiotici portano a scompenso, sostengono i dottori, fino ad arrivare ad un anonimo giovedì, dove dico a mio marito di non passare in ospedale perché tanto era tutto apposto,l'indomani mattina la febbre arriva a 39 con convulsioni, che neanche la tachipirina riesce a bloccare. E mi ritrovo il medico di turno che mi dice: "Signora, avvisi pure suo marito, dobbiamo fare un cesareo d'urgenza"!.
Ripiombo ancora nell'angoscia più totale perché era tutto andato bene, ma un infezione rischiava di mettere a rischio me e la mia piccolina. Non l'ho neanche potuto vedere arrivare mio marito che ero già in anestesia totale in sala operatoria, quando mi risveglio in terapia intensiva senza più sentire i movimenti della mia bambina... Mi era stata strappata via, così.. Mi parlano, dicono che la bambina per ora è viva e sta bene, ma bisogna aspettare e capire l'andamento delle prossime ore. Così passa la notte, io imbottita di farmaci con i medici che cercavano di rassicurarmi in tutti i modi, io avevo l'unico pensiero, quello di alzarmi e andare a vedere mia figlia. Ma devo restare li, passano 3 gg, al quarto dico alle infermiere di mettermi in piedi subito perché io volevo andare a vedere mia figlia. Costi quel che costi.
Con tutti i dolori del cesareo, riesco ad andare da lei, e per la prima volta la vedo..ho pianto così tanto! Un pianto misto a gioia e rabbia nel vederla piena di "cose" addosso. Anche per me il ricovero si sarebbe protratto a lungo, e ciò che mi teneva in forze era il pensiero di averla vicino e di poterla andare a vedere anche se con le flebo attaccate e carrozzina per via dei dolori. Il tempo passa tra tira latte e ore ed ore in terapia intensiva neonatale, arriva il giorno delle mie dimissioni, ma sarei andata via senza la mia bambina.
Dea intanto cresce, e vista la sua prematurità e lo scarso sviluppo dei polmoni il problema che rimane era la displasia bronco polmonare che non le permetteva di respirare senza ossigeno; per migliorare la situazione ci dicono che bisognava procedere alla chiusura del dotto di botallo (un piccolo vaso che nel feto collega arteria polmonare all'aorta, permettendo lo scambio di ossigeno tra mamma e bambino); ci prepariamo ad affrontare l'intervento e lo supera alla grande! Poco dopo si presenta il problema della retinopatia, pronti via per un'altro intervento, supera anche questa.
Passa del tempo e Dea arriva al 70% di ossigeno, ancora tanto, a detta dei medici, lei però continuava a crescere mettendo su peso, con tanta tenacia e determinazione, ma restava il problema della respirazione e quei polmoni che con tutta quella ventilazione meccanica, da una parte la tenevano in vita, dall'altra davano modo ai polmoni di crescere in maniera rigida; veniamo chiamati a colloquio con l'equipe dei medici, dove ci facevano presente che molto avrebbe dipeso dalle settimane a seguire, dopo l'ennesima crisi superate alla grande, avrebbe potuto degenerare in un altra crisi... Così è stato, si è presentata una crisi fortissima che l'ha portata lentamente a spegnersi il 04/02/2024.

Dopo 3 mesi e mezzo pieni di terapia intensiva, la speranza si è spenta con te, pianti e gioia nell'averti potuto vivere, hai portato tanta luce nelle vite di tutti noi, amore bellissimo di mamma e papà; ci hai lasciato un vuoto enorme e al contempo ci hai insegnato tanto!

Non smetterò mai di ringraziarti per avermi scelto come la tua mamma e io spero di avercela messa tutta per dimostrarti di essere alla tua altezza!

Io e il tuo papà ti amiamo immensamente e sarà così per l'eternità!! ♥️

e6f121db-a20f-486b-9d7e-e4bffadf31e0


Tel: 351 8115281

Email:gliamicidideanicole@gmail.com

Pec:gliamicidideaenicole@pec.it


facebook
instagram